giovedì 12 febbraio 2009

Diario di Leo: i primi due mesi


Poco più di due mesi fa è nato Leonardo e sono stata talmente assorbita da lui che solo adesso riesco a fermarmi per pensare a quanta ricchezza c’è stata in quest’ultimo periodo della mia vita.
Appena l’ho visto in sala operatoria ci ho messo un po’ a riconoscerlo: l’avevo immaginato così tante volte quando era nella mia pancia, avevo pronunciato così tante volte il suo nome che adesso dovevo imparare ad associare l’immagine che mi ero fatta di lui con quell’esserino che mi guardava con aria interrogativa. E soprattutto dovevo imparare a capire che non era più parte integrante di me ma era un individuo autonomo che da quel momento cominciava il suo cammino nella vita.
I primi giorni a casa mi chiedevo come avrei fatto a capire quello di cui aveva bisogno ma poi mi sono messa dal suo punto di vista e ho pensato che per lui era ancora più difficile. Aveva aperto gli occhi in un mondo sconosciuto e gli unici suoi punti di riferimento erano la mia voce e il suono del battito del mio cuore che gli ricordavano il periodo passato in pancia e che erano gli unici strumenti che avevo per comunicare con lui: il calore e l’amore della sua mamma era ciò di cui aveva bisogno e abbracciarlo e parlargli l’avrebbero fatto sentire al sicuro e non da solo nella sua nuova avventura.
Adesso Leonardo ha iniziato a conoscere i suoi bisogni, ha acquisito più sicurezza e può iniziare ad investire le sue energie nello scoprire nuove forme di comunicazione: i primi versetti con cui cerca di instaurare una relazione con chi gli sta vicino, i capricci con cui ha capito di poter ottenere quello che vuole, i sorrisi che mi illuminano la giornata.
Ha iniziato anche a capire che il mondo è un luogo pieno di suoni, colori, luci, sensazioni tutte da scoprire: a volte fissa un oggetto per un tempo indefinito, altre volte il suo sguardo si muove frenetico per cercare di cogliere più cose possibili.
Quando lo guardo e penso alla meraviglia di una vita che è appena iniziata mi sento privilegiata per avere la possibilità di “ripartire da zero”, di riscoprire il mondo dal principio e rivedere tutto quello che a volte ci sembra “normale” e scontato attraverso i suoi occhi, gli occhi dello stupore.

2 commenti:

  1. na vita che comincia è una ricchezza non solo per te, mammma, ma per tutti noi che vi siamo vicini.
    Io ci vedo, deformazione professionale(?), la meravigliosa evoluzione che l'uomo ha compiuto in milioni di anni, la scintilla della comprensione, la necessità di acquisire un linguaggio per comunicare. Leonardo compirà in breve tempo quel cammino che distingue il cucciolo di uomo da tutti gli altri viventi.
    L'unico rimpianto è che sono consapevole che non lascio un bel mondo ai miei nipoti. Auguri Leonardo
    Rosa

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  2. questi occhietti che mi guardano mi emozionano, così come le parole della sua mamma, che riesce sempre a farmi sentire così partecipe dei momenti importanti della sua vita...che gli uni e le altre stiano risvegliando degli istinti materni nella zia giramondo che pensa di esserne indenne??

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